Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrígoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l’emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrígoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d’estate
che ti vedano entrare (e con che gioia allegra!)
in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistar bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d’ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell’Egitto,
a imparare imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell’approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio,
tu finalmente attracchi all’isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t’ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un’Itaca.
Itaca, Costantino Kavafis
I versi di Kavafis siano l’auspicio e l’astrolabio per chi si appresta, dopo aver concluso un piccolo cammino come quello che abbiamo condiviso, a rimettere sé stesso per “l’alto mare aperto” dell’esperibile. Auguro a ciascuno di raggiungere il luogo dei propri desideri, quella Itaca, per cui si intraprende il viaggio che è la vita e uno dei suoi possibili sensi.
Ad Itaca, e che la via sia lunga e piena!
venerdì 29 giugno 2007
domenica 24 giugno 2007
When I heard the learn'd astronomer
When I heard the learn'd astronomer,
When the proofs, the figures, were ranged in columns
before me,
When I was shown the charts and diagrams, to add,
divide, and mearure them,
When I sitting heard the astronomer where he lectured
with much applause in the lecture-room,
How soon unaccountable I became tired and sick,
Till rising and gliding out I wander'd off by myself,
In the mystical moist night-air, and from time to time,
Look'd up in perfect silence at the stars.
WALT WHITMAN
When the proofs, the figures, were ranged in columns
before me,
When I was shown the charts and diagrams, to add,
divide, and mearure them,
When I sitting heard the astronomer where he lectured
with much applause in the lecture-room,
How soon unaccountable I became tired and sick,
Till rising and gliding out I wander'd off by myself,
In the mystical moist night-air, and from time to time,
Look'd up in perfect silence at the stars.
WALT WHITMAN
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